Il 19 marzo 2021 si celebrerà la Giornata Mondiale del Sonno (World Sleep Day), un evento dedicato all’importanza del sonno per favorire una cultura del riposo più consapevole. Un argomento ora più che mai da tenere in considerazione visto che, con l’emergenza Covid-19, sempre più persone hanno iniziato a soffrire di disturbi del sonno con ricadute gravi sulla salute e sui costi sociali per la collettività.
Come migliorare le performance del sonno
Il Centro Studio Performance di 4 MAN Consulting, società di consulenza aziendale specializzata in performance management che da anni aiuta imprenditori e professionisti a migliorare le proprie performance e Rinaldi Group, storica azienda produttrice e distributrice di materassi, prima in Italia a certificare il benessere e il comfort, ha rilevato che su oltre 1.000 imprenditori e professionisti, circa l’82% soffre di disturbi del sonno e di questi l’87% dorme su un materasso non adatto alle proprie caratteristiche fisiche.
“Un dato prevedibile, ma che non ci si aspettava fosse così alto – spiega Roberto Castaldo, CEO & Founder 4 MAN – Lo studio ha rilevato che il sonno è uno dei primari momenti di ristoro e quindi del benessere ed impatta in maniera evidente sulle performance. La scelta del materasso, della posizione, della luce e delle consuetudini pre sonno sono solo alcune delle variabili che incidono sui livelli di efficienza”
Spendiamo solo 2 euro a settimana
per dormire bene
Secondo l’EBIA, l’associazione Europea dei produttori di materassi, la spesa procapite media per l’esercizio fisico è di 10 euro a settimana e 20 euro settimana per la nutrizione, solo 2 euro settimana per il sonno. Questo aspetto è in grande controtendenza rispetto al tempo dedicato a questi pilastri del benessere: 0,5 h/ giorno per l’esercizio fisico, 1h/gg per la nutrizione e 7/8 h gg per il sonno.
“Questo dato – spiega Roberto Castaldo – mostra quanto il percepito da luoghi comuni impatta sulle nostre abitudini. Nel mondo dello sport sono anni che si dedica attenzione al benessere legato al sonno come maggiore variabile sulle performance, e questo è evidente anche nel caso del lavoro. Dormire è uno dei bisogni primari dell’uomo e le persone trascorrono in media 25 anni della propria vita dormendo, ne consegue che non è possibile sottovalutare il modo in cui si dorme, soprattutto perché ha un’incidenza innegabile sulle performance”.
I disturbi del sonno hanno dei relativi costi sociali sulla collettività
I disturbi del sonno, inoltre, hanno dei relativi costi sociali sulla collettività. Si fa sempre più forte, quindi, la necessità di intervenire sul modo in cui si dorme avendo uno stile di vita più sano, eliminando alcune cattive abitudini, come ad esempio utilizzare lo smartphone prima di andare a letto, e anche scegliendo il materasso adatto, così come la posizione che assumiamo per addormentarci.
La scelta del materasso, la qualità dell’aria e la luce dell’ambiente, associati a esercizi di respirazione e metodologie di gestione dei task e una corretta alimentazione, mettono la nostra mente e il nostro fisico nella condizione di performare di più e meglio.
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