Apnee notturne, uno spot su rischi incidenti stradali e lavoro

Un uomo in macchina, quasi imbambolato, blocca il traffico cittadino mentre altri automobilisti sono in coda dietro di lui. Spazientiti dall’attesa suonano ripetutamente il clacson. L’uomo sembra non rendersi conto di quanto sta accadendo, si guarda il viso, che appare stanco. I suoi occhi, quasi spenti, si incontrano riflessi nello specchietto della propria autovettura. All’ennesimo sollecito, l’uomo si risveglia dal proprio torpore. Poco dopo viene avvicinato da un vigile. “Lei soffre di apnee notturne, vero?”, gli domanda. “Ma non è che mi toglie la patente?” si difende. “Ma no!”, lo rassicura il vigile che poi lo invita ad ascoltare una voce fuori campo. “Un malato di Osas – afferma la voce narrante – rischia incidenti stradali e sul lavoro. Rivolgiti al tuo medico di famiglia, che ti indicherà un percorso di diagnosi e terapia. Per informazioni visita apneedelsonno.it“.

Mai sottovalutare l’eccessiva sonnolenza

Siamo a Roma ma potremmo essere ovunque. Il dialogo e le immagini raccontano lo spot realizzato da Apnoici Italiani (Aai) per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati alle apnee notturne non trattate, in particolare per gli incidenti stradali e sul lavoro. Lo spot sarà in onda da domenica 28 marzo sulle reti Mediaset e dal 2 maggio su La7.

Soffri di apnee? Scarica l’app
e segna il numero verde

Insieme alla app di screening APP.nee (app.apneedelsonno.it) e a un video grafico informativo sulle apnee ostruttive del sonno (Osa), lo spot caratterizza la campagna di sensibilizzazione dal titolo ‘Apnee notturne, non dormirci sopra 2021’, nata in occasione della Giornata Mondiale del sonno, celebrata lo scorso 19 marzo. Per fare luce sulle apnee ostruttive del sonno (ne abbiamo parlato qui) e sull’eccessiva sonnolenza i pazienti hanno inoltre a disposizione il Numero verde 800141435.

Non sei solo: ne soffrono 6 milioni di italiani

   Una malattia, quella delle apnee ostruttive del sonno (Osa) che coinvolge circa 6 milioni di persone solo in Italia, 44,3 milioni in Europa, circa un miliardo nel mondo. Dunque, si tratta di una patologia molto diffusa ma sotto diagnostica e sotto trattata – attualmente sono solo 250.000 i pazienti in terapia nel nostro Paese – e che ogni anno, secondo quanto reso noto dal ministero della Salute, costa al nostro Servizio sanitario nazionale 2,9 miliardi di euro.

Le apnee sono una patologia molto diffusa ma sotto diagnostica e sotto trattata – attualmente sono solo 250.000 i pazienti in terapia nel nostro Paese.

 “L’apnea ostruttiva del sonno – spiega alla Dire Luca Roberti, presidente dell’Associazione Apnoici Italiani Aps – è anche conosciuta come la malattia dei grandi russatori, poiché il russare rappresenta uno dei segni caratteristici della malattia. Non tutte le persone con roncopatia persistente o che sono obese sviluppano l’Osa. Ne possono soffrire anche soggetti normopeso per le caratteristiche strutturali delle prime vie aeree, compresa la bocca e il mento. Gli episodi di riduzione/arresto del respiro avvengono durante il sonno e assumono un significato associato alla patologia quando la ripetuta riduzione del flusso è di almeno il 50% fino alla completa ostruzione. In questo caso possiamo parlare di apnee. La durata di questi episodi va da almeno 10 secondi fino a più di un minuto per singolo evento“.

I diversi in modi in cui le Osas
fanno la propria comparsa

Un russamento persistente da almeno 6 mesi, con interruzioni del respiro durante il sonno che si registrano più volte nell’arco di un’ora con la possibilità di risvegli frequenti, anche non coscienti. Tutto questo incide negativamente sulla qualitaà del riposo e su tutti gli organi del corpo, poiché si determina una sofferenza causata da mancanza di ossigeno. Una persona affetta da Osa può inoltre sentire il bisogno di andare in bagno di frequente e, una volta sveglia, provare una secchezza delle fauci e una eccessiva sonnolenza diurna proprio a causa di un sonno non ristoratore. Bisogna poi fare anche una valutazione con il proprio dentista, come riportato in un altro articolo, che trovate a questo link.

Nei soggetti con apnea ostruttiva del sonno diminuisce inoltre la capacità di concentrazione, di memoria e di reazione agli stimoli.

Roberti aggiunge che “queste situazioni possono determinare gravi comorbilità che possono far pensare a una Osa non trattata, quali il diabete di tipo 2, le aritmie cardiache tra cui la fibrillazione atriale e l’ipertensione farmacoresistente. La loro comparsa può avvenire in età adulta e nei bambini. I disturbi principali saranno l’irrequietezza determinata da un cattivo riposo e, negli studenti, la difficoltà di apprendimento a scuola”.

Per i pazienti ci sono buone notizie…

Le Osas possono essere curate attraverso il monitoraggio cardiorespiratorio a domicilio, strumento simile a un holter e, in casi più complessi, grazie alla polisonnografia, e nei prossimi mesi saranno disponibili nuove cure farmacologiche per quanti lamentano ancora sonnolenza dopo le terapie come Cpap e Mad.

Da oltre un anno il nostro Sistema sanitario nazionale sta combattendo duramente per debellare il Coronavirus rischiando, però, di lasciare indietro la cura di altre numerose patologie. Negli ultimi mesi sono stati pubblicati diversi studi sul rapporto tra Covid-19 e apnee ostruttive del sonno. Dagli studi è emerso, in particolare, un aumentato numero di complicanze e relativa ospedalizzazione nei pazienti con Osa non curata.

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