Apnee notturne e patente di guida: tutto quello che devi sapere

Un decreto introduce una serie di controlli e limitazioni nel rilascio della patente al fine di ridurre il rischio di incidenti dovuti ai cosiddetti colpi di sonno durante la guida ed alla ridotta capacità di rispondere rapidamente a situazioni impreviste e stimoli esterni

Il 28 gennaio 2016 è entrato in vigore il Decreto Ministeriale del 22 dicembre 2015 che recepisce le direttive della Commissione Europea 2014/85/UE in materia di sicurezza stradale e rilascio e rinnovo della patente di guida.

In particolare il decreto introduce norme più stringenti per il rilascio o il rinnovo della patente a soggetti che sono colpiti da gravi affezioni neurologiche di grado tale da risultare incompatibili con la sicurezza della guida e che sono affetti da disturbi del sonno causati da apnee ostruttive notturne che determinano una grave ed incoercibile sonnolenza diurna.

Per quanto riguarda la norma che riguarda specificatamente le apnee notturne (OSAS), il legislatore introduce una serie di controlli e limitazioni nel rilascio della patente al fine di ridurre il rischio di incidenti dovuti ai cosiddetti colpi di sonno durante la guida ed alla ridotta capacità di rispondere rapidamente a situazioni impreviste e stimoli esterni.

Cosa succede in pratica?

Se al momento del rilascio o del rinnovo della patente, il medico monocratico che effettua la visita di idoneità sospetta la presenza di sintomi riconducbili alla sindrome da apnea ostruttiva notturna, l’accertamento finale di idoneità viene demandato alla commissione medica locale che ha il compito di accertare i requisiti psico-fisici di persone con situazioni cliniche o di età che possano far sorgere dei dubbi circa l’idoneità e la sicurezza della guida.

La commissione autorizza alla guida i soggetti affetti da sindrome da apnee ostruttive notturne moderate o gravi solo se dimostrano un adeguato controllo della sintomatologia presentata con relativo miglioramento della sonnolenza diurna eventualmente confermato da parere specialistico di strutture pubbliche.

Tuttavia la validità della patente rilasciata o rinnovata, non può superare i tre anni per i conducenti del gruppo 1 (veicoli di categoria A e B ) ed un anno per i conducenti del gruppo 2 (veicoli di categoria C e D).
Cosa controlla il medico monocratico?

La Gazzetta Ufficiale fornisce delle indicazioni operative al medico monocratico al fine di individuare i soggetti con sospetta apnea ostruttiva notturna che qui riportiamo:

  • russamento rumoroso e abituale (tutte le notti), persistente (da almeno sei mesi) “intermittente” per la presenza di «pause» respiratorie (apnee), e sonnolenza diurna.
  • i soggetti in cui, oltre al dato anamnestico del russamento, sia riscontrabile una delle seguenti condizioni: obesità, micrognatia e/o retrognatia, collo grosso.
  • i soggetti per i quali emerga russamento e la presenza di una o più delle seguenti patologie: ipertensione arteriosa farmaco-resistente, aritmie (FA), diabete mellito tipo 2, cardiopatia ischemica cronica, eventi ischemici cerebrali, broncopneumopatie.
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Il medico monocratico in base all’osservazione dei sintomi sopra elencati e con l’ausilio di un questionario di approfondimento inserisce la persone in uno dei seguenti profili di rischio:

Basso rischio: soggetti russatori abituali con sonnolenza assente o di lieve entita’; nei confronti degli stessi il medico monocratico è in condizione di poter procedere al rilascio della certificazione dell’idoneità alla guida.

Medio rischio: sono inquadrabili in tale livello i soggetti con sonnolenza lieve che presentano una delle condizioni elencate ai punti 2 o 3. Per questi soggetti, il medico monocratico, potendo dubitare sulla sussistenza di adeguate condizioni di sicurezza alla guida, potra’ demandare la valutazione dell’idoneita’ alla guida alla Commissione Medico Locale (CML)

Elevato rischio: i soggetti per i quali emerga una condizione di eccessiva sonnolenza diurna. In tali soggetti il giudizio sull’idoneita’ alla guida deve essere sospeso da parte del medico monocratico e rimesso alle valutazioni della CML.

Rientrano in un profilo di basso rischio i soggetti con diagnosi di OSAS che possono documentare l’assenza di sonnolenza diurna con dichiarazione di uno specialista esperto in disturbi del sonno, appartenente a struttura pubblica, attestante l’efficacia della terapia prescritta. In caso di assenza di documentazione specialistica il medico monocratico deve demandare la valutazione dell’idoneita’ alla guida alla CML.


Cosa controlla la Commissione Medico Legale (CML)?

Abbiamo visto che nel caso in cui il medico monocratico valuti il rischio come medio o elevato, la valutazione definitiva sarà demandata alla Commissione Medico Legale (CML) che misurerà la riduzione del livello di vigilanza dovuto a condizioni di sonnolenza tramite un Test di “Vigilanza” eventualmente integrato con la valutazione della scala di Epworth (ESS Epworth Sleepiness Scale).

Il test consiste nel somministrare una sequenza causale e rapida di stimoli luminosi rossi e arancio alternati, durante la quale l’esaminato deve premere il pulsante a sua disposizione quando compare il LED arancio.

Il soggetto verrà quindi inquadrato in uno dei seguenti livelli di rischio:

Basso: per tali soggetti non sussistono particolari necessità di prescrizioni e limitazioni di validita’ per la guida.
Medio-basso: per tali soggetti sussiste la necessità di controlli ravvicinati nel tempo per verificare la sussistenza di condizioni di adeguata vigilanza, con limitazione della validità della patente a tre anni per patenti di gruppo 1 e di un anno per le patenti di gruppo 2.
Elevato: per tali soggetti sussiste la necessità di integrare il giudizio con l’acquisizione di valutazione specialistica.

Conclusioni

Per poter conseguire o rinnovare la patente di guida, le persone che presentano apnee notturne di media o elevata gravità devono dimostrare che la patologia è tenuta sotto controllo e che si stanno sottoponendo a terapie che permettono di ridurre i sintomi e limitare la sonnolenza diurna.

Questo significa rivolgersi ad uno specialista che in primo luogo verifica il sussistere della patologia attraverso specifici esami diagnostici come la polisonnografia e successivamente definisce un percorso terapeutico che ne possa limitare i sintomi con conseguente miglioramento generale della qualità della vita.

FONTE: sonnocheck.it

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